NUMERO 30 - DICEMBRE 2024
Editoriale
di Enrico Colle e Maria Concetta Di Natale
Il trentesimo numero segna il traguardo del quindicesimo anno di pubblicazione di OADI Rivista, per il quale è doveroso ringraziare tutti coloro che a vario titolo vi hanno contribuito nel tempo, rendendola un punto di riferimento ormai consolidato per gli studi sulla storia delle Arti Decorative in Italia e in Europa. Il numero si apre con un articolo di Elisa Emaldi e Giovanni Gardini su due opere tradizionalmente associate a Sant’Apollinare, un pastorale e una mitria. Antonio Cuccia attribuisce il Crocifisso bronzeo custodito nella sacrestia della chiesa di Santa Maria la Vetere a Licata allo scultore Antonio Lombardo, sulla base dell’analisi stilistica e di raffronti con la coeva produzione dell’artista. Alessandro Barbieri riconduce ad ambito siciliano del XVII secolo un pendente in oro e smalti del Museo della Basilica di Santa Maria Assunta di Gandino, uno dei preziosi monili ex voto donati alla statua della Madonna del Rosario nell’attigua Basilica di Santa Maria Assunta. Arturo Anzelmo propone uno studio del contesto storico-artistico, politico e culturale nel quale venne realizzato nel 1686 il Teatro geografico antiguo y moderno del Reyno de Sicilia e il ruolo che Paolo Amato dovette svolgere rispetto ad esso e al monumento messinese a Carlo II. Paolo Dinaro prende in esame le campane delle chiese di San Antonio Abate e di Maria SS.ma Immacolata Concezione e Angelo custode di Francofonte, ricostruendone il contesto e le vicende connesse alla loro realizzazione. L’articolo di Salvatore Anselmo studia un paliotto argenteo inedito nella chiesa madre di San Fratello, opera del 1737-1738 dell’argentiere palermitano Pietro Carlotta. Il pittore Nicolò Mazzagatti, attivo nel messinese, e la sua produzione come disegnatore di paliotti sono i temi dell’articolo di Elvira D’Amico. Stefano De Mieri pubblica alcuni documenti inediti sul ricchissimo patrimonio di oreficeria della chiesa di San Martino a Napoli, tra cui un reliquiario realizzato nel 1717 da Domenico Antonio Vaccaro. Joan Abela propone uno studio inerente il rapporto tra gli accordi di matrimonio e di dote e le influenze culturali straniere sulla moda all'interno della società maltese del XVIII e XIX secolo, con particolare attenzione al settore dell’oreficeria. Infine, Andrea Sorze nel suo articolo prende in esame alcuni aspetti relativi a Villa Bernasconi a Cernobbio, esempio di Liberty lombardo realizzato nei primi anni del Novecento, avanzando ipotesi attributive sugli artigiani e le aziende in opera per quanto riguarda l’apparato decorativo dell’abitazione. Ringraziando gli affezionati lettori per la costante attenzione, rivolgiamo loro i migliori auguri di un sereno 2025.