
-
-
Articoli
Benedetta Montevecchi
Il gusto di Francesco Maria II Della Rovere per le pietre dure -
Articoli
Luisa Chifari
L’eredità di Ercole Branciforti al figlio Girolamo e il database degli inventari in OADI -
Articoli
Giuseppe Giugno
Memoriale della ‘Mastranza’ dei maestri d’ascia a Caltanissetta – I capitoli del 1624 e del 1721 -
Articoli
Bella Takushinova
«Che nel paese delle Arti fossero dichiarati i primi arazzi del Mondo»: sugli arazzi ‘inimitabili’ dell’Accademia di Francia spediti da Domenico Venuti per il Palazzo Reale di Napoli -
Articoli
Giovanni Boraccesi
Una sinfonia di argenti nell’isola di Tinos: le chiese di Kardiani e Skalados -
Articoli
Elvira D’Amico
Inediti arredi sacri a ricamo dei secoli XVIII e XIX nella chiesa di San Francesco di Paola a Palermo -
Articoli
Rita Pellegrini
Orecchini palermitani ottocenteschi nei monti altolariani -
Articoli
Maria Barbara Guerrieri Borsoi
Mosaici di soggetto religioso di Costantino Rinaldi al tempo di Pio IX e Leone XIII -
Articoli
Elisabetta Digiugno
Germana Marucelli “una toscanaccia di vero talento” – Arte e moda nel secondo dopoguerra -
Articoli
Aldo Gerbino
Toccati dalla vita – Arti Decorative per esercizi di scrittura -
Articoli
Paola Venturelli
Alberto Zorzi. Micro opere d’arte da indossare
NUMERO 25 - GIUGNO 2022
Editoriale
di Enrico Colle e Maria Concetta Di Natale
Il venticinquesimo numero di OADI Rivista si apre con l’articolo di Elisa Zucchini, che studia il secchiello da aspersione di Leone X, proponendone un’interessante ipotesi interpretativa basata sulla simbologia delle raffigurazioni. Benedetta Montevecchi propone un saggio sul gusto di Francesco Maria II Della Rovere, ultimo Duca di Urbino, per le pietre dure, prendendo in esame gli inventari pubblicati di recente e alcune preziose documentazioni grafiche. Luisa Chifari prende le mosse dal database degli inventari della famiglia Branciforti, di cui ha curato insieme a Ciro D’Arpa la pubblicazione sul sito OADI, per approfondirne gli aspetti salienti, che consentono di ricostruire il contesto della vita nobiliare siciliana in Età Moderna. Partendo dallo studio dei documenti relativi ai capitoli della maestranza dei maestri d’ascia di Caltanissetta, Giuseppe Giugno si sofferma sull’importante ruolo che la corporazione rivestì in Sicilia nell’ambito dei principali cantieri di architettura dell’Isola. Bella Takushinova studia gli arazzi inviati dal marchese Domenico Venuti al Palazzo Reale di Napoli, realizzati dalla Manufacture des Gobelins. Giovanni Boraccesi prosegue il suo studio sulle suppellettili liturgiche in argento dell’isola greca di Tinos, soffermandosi su quelle delle chiese di Kardiani e Skalados. Il gruppo di inediti parati nella chiesa di San Francesco di Paola di Palermo studiati da Elvira D’Amico confermano la tradizione di arredi sacri di alto profilo nel Convento dei Minimi. Rita Pellegrini analizza gli orecchini palermitani ottocenteschi giunti nell’Alto Lario in virtù del continuo flusso migratorio che interessò l’area dal XV al XIX secolo. Il mosaicista Costantino Rinaldi è l’oggetto dello studio di Maria Barbara Guerrieri Borsoi, che ne prende in esame la figura in relazione all’ambiente romano del XIX secolo. Un’altra figura interessante è Germana Marucelli, sarta e stilista attiva nel dopoguerra, le cui innovazioni sono state riprese dalle più importanti case di moda internazionali, di cui si occupa Elisabetta Digiugno. Aldo Gerbino propone un’originale riflessione sulla relazione tra Scrittura e Arti Decorative, cogliendo l’interesse per queste ultime nella produzione letteraria di famosi autori. Paola Venturelli, infine, prende in esame la figura di Alberto Zorzi, orafo contemporaneo che si è distinto per le sperimentazioni sulle forme e sui materiali, realizzando, come egli stesso sostiene, “microsculture da indossare”.