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Articoli
Benedetta Montevecchi
Un ‘casetino di marmo intarsiato’ e altri marmi nel Palazzo Ducale di Urbino -
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Angela Scialfa
Materiali eburnei dal Museo Biscari -
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Sergio Intorre
La Vita S. Rosaliae di van Dyck: un aggiornamento -
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Roberta Civiletto
Il mito, il filo, l’inchiostro. La coppia di quadretti a fili incollati con soggetti mitologici nella collezione di villa Malfitano -
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Elvira D’Amico
Un dono regale per Santa Rosalia – Il parato borbonico della Cattedrale di Palermo -
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Davide Spagnoletto
Nella bottega di Angelo Giannotti: argentiere e orafo nella Roma dell’Ottocento -
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Sante Guido
Fortunato Pio Castellani scopritore del così detto “antico giallone” e vero innovatore dell’oreficeria romana di metà Ottocento -
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Matilde Amaturo
Le collezioni di Blanceflor De Bildt Boncompagni tra oriente e occidente -
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Cristina Costanzo
Artisti, poeti e scienziati alla corte di Federico II, i cartoni di Arduino Angelucci per la decorazione dell’Aula Magna della Regia Università di Palermo
NUMERO 31 - GIUGNO 2025
Editoriale
di Enrico Colle e Maria Concetta Di Natale
Il trentunesimo numero di OADI Rivista presenta un ampio panorama di argomenti che spaziano dal tardo medioevo agli anni Trenta del Novecento e si apre con l’articolo di Simona Rinaldi, che prende in esame l’attività della famiglia fiorentina dei Rucellai e l'uso dell'oricello tra il XIII e il XV secolo. Benedetta Montevecchi studia uno scrigno in alabastro con intarsi in marmi colorati della Galleria Nazionale delle Marche, legato alla famiglia Della Rovere di Urbino e ipoteticamente riconducibile alle maestranze che lavorarono alla 'Cappellina di Guidubaldo' nel Palazzo Ducale. Angela Scialfa propone uno studio su un bastone in avorio graffito del XVII secolo dalla collezione Biscari di Catania, con scene bibliche ispirate a Bernard Salomon, proponendone l'attribuzione a maestranze dell'Italia meridionale. Sergio Intorre segnala l'individuazione di due nuovi esemplari completi della rara serie di incisioni Vita S. Rosaliae di Antoon van Dyck, ritrovati a Palermo e Asti. Roberta Civiletto esamina una coppia di quadretti a fili incollati con soggetti mitologici, parte della collezione di Villa Malfitano, evidenziando l'influenza delle Metamorfosi di Ovidio e la diffusione di questa tecnica nell'Italia Meridionale tra fine Seicento e inizio Ottocento. Elvira D’Amico analizza una pianeta ricamata in seta policroma, dono di Ferdinando II di Borbone e Maria Cristina di Savoia a Santa Rosalia, ricondotta alla manifattura reale di San Leucio. L'oreficeria, in particolare quella romana, è il contesto di riferimento dell’articolo di Davide Spagnoletto, che ricostruisce la figura dell'orafo e argentiere romano Angelo Giannotti (1798-1865), attivo nel contesto post-napoleonico. Sante Guido approfondisce la figura di Fortunato Pio Castellani, considerato un innovatore nell'oreficeria romana di metà Ottocento. Matilde Amaturo presenta le eclettiche collezioni di Blanceflor De Bildt Boncompagni presso la Casa Museo Boncompagni Ludovisi, che riflettono il gusto di fine XIX e inizio XX secolo, aperto a influenze sia orientali che occidentali. Cristina Costanzo, infine, esamina i disegni preparatori di Arduino Angelucci per la decorazione dell'Aula Magna dell'Università di Palermo, recentemente donati all'Ateneo, che gettano nuova luce sul contributo di Angelucci all'arte decorativa degli anni Trenta del Novecento.