Editoriale

di Enrico Colle e Maria Concetta Di Natale

 

Il venticinquesimo numero di OADI Rivista si apre con l’articolo di Elisa Zucchini, che studia il secchiello da aspersione di Leone X, proponendone un’interessante ipotesi interpretativa basata sulla simbologia delle raffigurazioni. Benedetta Montevecchi propone un saggio sul gusto di Francesco Maria II Della Rovere, ultimo Duca di Urbino, per le pietre dure, prendendo in esame gli inventari pubblicati di recente e alcune preziose documentazioni grafiche. Luisa Chifari prende le mosse dal database degli inventari della famiglia Branciforti, di cui ha curato insieme a Ciro D’Arpa la pubblicazione sul sito OADI, per approfondirne gli aspetti salienti, che consentono di ricostruire il contesto della vita nobiliare siciliana in Età Moderna. Partendo dallo studio dei documenti relativi ai capitoli della maestranza dei maestri d’ascia di Caltanissetta, Giuseppe Giugno si sofferma sull’importante ruolo che la corporazione rivestì in Sicilia nell’ambito dei principali cantieri di architettura dell’Isola. Bella Takushinova studia gli arazzi inviati dal marchese Domenico Venuti al Palazzo Reale di Napoli, realizzati dalla Manufacture des Gobelins. Giovanni Boraccesi prosegue il suo studio sulle suppellettili liturgiche in argento dell’isola greca di Tinos, soffermandosi su quelle delle chiese di Kardiani e Skalados. Il gruppo di inediti parati nella chiesa di San Francesco di Paola di Palermo studiati da Elvira D’Amico confermano la tradizione di arredi sacri di alto profilo nel Convento dei Minimi. Rita Pellegrini analizza gli orecchini palermitani ottocenteschi giunti nell’Alto Lario in virtù del continuo flusso migratorio che interessò l’area dal XV al XIX secolo. Il mosaicista Costantino Rinaldi è l’oggetto dello studio di Maria Barbara Guerrieri Borsoi, che ne prende in esame la figura in relazione all’ambiente romano del XIX secolo. Un’altra figura interessante è Germana Marucelli, sarta e stilista attiva nel dopoguerra, le cui innovazioni sono state riprese dalle più importanti case di moda internazionali, di cui si occupa Elisabetta Digiugno. Aldo Gerbino propone un’originale riflessione sulla relazione tra Scrittura e Arti Decorative, cogliendo l’interesse per queste ultime nella produzione letteraria di famosi autori. Paola Venturelli, infine, prende in esame la figura di Alberto Zorzi, orafo contemporaneo che si è distinto per le sperimentazioni sulle forme e sui materiali, realizzando, come egli stesso sostiene, “microsculture da indossare”.