Abstract

Vittorio Ugo Vicari
Modellati alla moda. Abbigliamento, acconciatura e ornamento nella scultura marmorea del Rinascimento in Sicilia

Il presente saggio, nella convinzione oramai condivisa che l’abito ritratto in pittura e in scultura nella più parte dei casi sia la fedele riproduzione delle vesti indossate al tempo, testimonianza della sua cultura materiale, si sofferma su vesti, acconciature e ornamenti della scultura in marmo del “Rinascimento” siciliano in quanto pienamente partecipi del dibattito culturale allora in corso al pari di altre manifestazioni (territoriali, urbanistiche, architettoniche, artistiche, spettacolari e letterarie) della società isolana tra Quattro e Cinquecento.

Fashionable Modelling. Clothing, hairstyling and ornamentation in Renaissance marble sculpture in Sicily

The present essay, in the now accepted belief that the dress portrayed in painting and sculpture in most cases is a faithful reproduction of the clothes worn at the time, a testimony of its material culture, dwells on the robes, hairstyles and ornaments of Sicilian “Renaissance” marble sculpture. They prove to be fully participants in the cultural debate then underway on a par with other manifestations (territorial, urban planning, architectural, artistic, spectacular and literary) of that society between the fifteenth and sixteenth centuries.

Mauro Bassi
Tra Milano e Roma: una proposta per l’architettura e alcune novità su Palazzo Zurla De Poli a Crema

L’articolo si propone di analizzare la tipologia architettonica di Palazzo Zurla De Poli a Crema (1516-1520) che, come è stato rilevato in passato, impropriamente è considerato un palazzo, essendo piuttosto da inserirsi nel novero delle rare testimonianze di villa suburbana in Lombardia. L’analisi vuole avvalersi del confronto con altre ville del territorio lombardo e cremasco, per dimostrare la peculiarità di questo monumento rispetto a esempi coevi. Tale eccezionalità trova una spiegazione considerando la storia particolare del monumento e della nobile famiglia Zurla, originariamente proprietaria dell’edificio.

Between Milan and Rome: a proposal for architecture and some news on Palazzo Zurla De Poli in Crema

The aim of the article is to analyse the architectural typology of Palazzo Zurla De Poli in Crema (1516-1520), which, as has been noted in the past, is improperly considered a palace, being rather to be included among the rare examples of suburban villas in Lombardy. The analysis aims to make use of comparisons with other villas in the Lombardy and Crema areas to demonstrate the uniqueness of this monument compared to contemporary examples. This exceptionality can be explained by considering the particular history of the monument and of the noble Zurla family, who originally owned the building.

Sofia Laurenti
L’allestimento e gli arredi di Palazzo Barberini alle Quattro Fontane nel 1644

L’analisi dell’inedito Inventario delle robbe dell’Eminentissimo Signor Cardinale Antonio Barberini presenti nel 1644 nel romano Palazzo alle Quattro Fontane rappresenta l’argomento dell’articolo. L’inventario, ricco di informazioni, è diviso in due sezioni: la prima è costituita da un lungo elenco per categorie di oggetti, la seconda è invece una descrizione topografica di tutti gli ambienti della residenza. Il suo studio ha consentito di ricostruire l’aspetto delle stanze ed il ruolo degli arredi durante la residenza a Palazzo di Antonio Barberini.

The setting and furnishings of Palazzo Barberini alle Quattro Fontane in 1644

The analysis of the unpublished Inventario delle robbe dell’Eminentissimo Signor Cardinale Antonio Barberini present in 1644 in the Roman Palazzo alle Quattro Fontane is the subject of this article. The rich inventory is divided into two sections: the first consists of a long list by categories of objects, while the second is a topographical description of all the rooms in the residence. Its study made it possible to reconstruct the appearance of the rooms and the role of the furnishings during Antonio Barberini’s residence in the palace.

Maria Reginella
La sala della ceramica del Museo Diocesano di Palermo. La collezione di vasi di Giacomo Spadaro

Lo studio della collezione di vasi in maiolica, prodotti soprattutto in Sicilia tra il XVII e XVIII secolo, dell’avvocato Giacomo Spadaro (1912-2019), raffinato collezionista, donata al Museo Diocesano di Palermo nel 2014, grazie all’interessamento del nuovo direttore Mons. Filippo Sarullo, è l’argomento del contributo.

The ceramics room of the Diocesan Museum in Palermo. The vase collection of Giacomo Spadaro

The article studies the collection of majolica vases, produced mainly in Sicily between the 17th and 18th centuries, of lawyer Giacomo Spadaro (1912-2019), a refined collector, which was donated to the Diocesan Museum of Palermo in 2014 thanks to the interest of new director Monsignor Filippo Sarullo.

Teresa Leonor M. Vale
L’attività dell’argentiere Giovanni Paolo Zappati (1691-1758) nella Roma del Settecento. Dalle «stanze delli argentieri» nel Palazzo dell’Accademia di Portogallo alle monumentali cancellate della Basilica

Il contributo vuole approfondire il rapporto tra la famiglia romana di orafi Zappati, e in particolare tra l’argentiere Giovanni Paolo (1691-1751), e la committenza portoghese. Per quanto riguarda la collaborazione con la Corona, Giovanni Paolo legò il nome a due delle più importanti opere che il re Giovanni V commissionò a maestri argentieri italiani: gli arredi sacri per la Reale Basilica di Mafra e quelli per la Basilica Patriarcale di Lisbona.

The activity of silversmith Giovanni Paolo Zappati (1691-1758) in 18th-century Rome. From the ‘silversmiths’ rooms’ in the Palace of the Academy of Portugal to the monumental gates of the Basilica

The contribution delves into the relationship between the Roman family of goldsmiths Zappati, and in particular between silversmith Giovanni Paolo (1691-1751), and Portuguese patrons. Regarding collaboration with the Crown, Giovanni Paolo linked his name to two of the most important works that King John V commissioned from Italian silversmith masters: the sacred furnishings for the Royal Basilica of Mafra and those for the Patriarchal Basilica of Lisbon.

Lisa Sciortino
Le ardesie dipinte della chiesa del Santo Sepolcro a Bagheria e l’inedita Mater Dolorosa: ipotesi di studio

Presso un’abitazione privata di Bagheria si conserva un’ardesia raffigurata con l’immagine dell’Addolorata, caratterizzata da una monumentalità quasi scultorea concepita come una massa che emerge dal fondo scuro. L’inedita tavola, indice della devozione locale alla Vergine dolente, potrebbe essere parte di una serie di cinque ardesie coeve dipinte con il medesimo impianto iconografico e custodite presso la chiesa del Santo Sepolcro di Gesù Cristo della città, commissionate a metà del XVIII dal suo primo Rettore don Giuseppe Toscano.

The painted slates of the Church of the Holy Sepulchre in Bagheria and the unpublished Mater Dolorosa: study hypotheses

A slate depicting the image of the Addolorata, characterised by an almost sculptural monumentality conceived as a mass emerging from the dark background, is preserved at a private home in Bagheria. The unpublished panel, indicative of local devotion to the grieving Virgin, may be part of a series of five contemporary slates painted with the same iconographic layout and kept in the city’s Church of the Holy Sepulchre of Jesus Christ, commissioned in the mid-18th century by its first Rector, Don Giuseppe Toscano.

Fabio Francesco Grippaldi
Paolo Rossi: l’argentiere acese che interpreta il Neoclassico

Tra l’ultimo scorcio del XVIII secolo e il primo ventennio del secolo successivo, per il preponderante affermarsi dello stile Neoclassico, anche le argenterie destinate al culto, subiscono il fascino del nuovo stile e cercano in modo graduale di abbandonare le ricchezze del Rococò per acquisire i caratteri del nuovo stile. Tra gli argentieri acesi spicca, in modo particolare, Paolo Rossi, che riuscirà a realizzare manufatti i cui caratteri neoclassicisti conserveranno anche dei particolari legati a stili precedenti. Questa armoniosa coesistenza di elementi diversi caratterizza il neoclassicismo acese rendendolo unico nel suo genere.

Paolo Rossi: the Acese silversmith who interprets Neoclassicism

Between the last part of the 18th century and the first two decades of the following century, due to the preponderance of the Neoclassical style, silverware destined for worship also fell under the spell of the new style and gradually tried to abandon the richness of the Rococo to acquire the characteristics of the new style. Among Acese silversmiths, Paolo Rossi stands out in particular. He succeeded in producing artefacts whose neo-classical features also retained details linked to earlier styles. This harmonious coexistence of different elements characterises Acese neo-classicism, making it unique. 

Elisa Emaldi
L’immagine a colori della “Corazza di Teodorico”, capolavoro scomparso del cloisonné tardoantico

L’affascinante vicenda della cosiddetta “sella di Ravenna” ad oggi perduta, dal primo ritrovamento sino al suo deprecabile furto sono al centro del contributo. L’accurata analisi di un’immagine poco nota dell’opera, in particolare, ha reso possibile individuare le precise caratteristiche del prezioso manufatto e specificare dettagli della sua composizione a cloisonné di granati, che le conferiva un effetto di grande pregevolezza estetica.

Colour image of the ‘Armour of Theodoric’, a lost masterpiece of late antique cloisonné

The fascinating story of the now lost so-called “Ravenna saddle,” from its first discovery to its deplorable theft, is the focus of this contribution. The careful analysis of a little-known image of the work made it possible to identify the precise characteristics of the precious artifact and to specify details of its cloisonné garnet composition, which gave it an aesthetically valuable effect. 

Elvira D’Amico
Un’inedita pianeta siciliana in corallo della scuola professionale “Regina Margherita” di Roma (1898)

L’autrice studia un raro manufatto tessile, una pianeta interamente ricamata in corallo col doppio scudo dei Savoia, proveniente da una chiesa di Erice (Trapani) proponendone una datazione alla fine del XIX secolo. Si tratta, infatti, di uno dei parati sacri realizzati dalla Scuola professionale romana negli anni 1897-98.

An unpublished Sicilian coral chasuble from the ‘Regina Margherita’ vocational school in Rome (1898)

The author studies a rare textile artifact. It is a chasuble entirely embroidered in coral, with the double shield of the Savoy family, from a church in Erice (Trapani). It is one of the sacred works of art made by the Roman Professional School in the years 1897-98.

Flora Ferrara
Pegni d’amore negli eleganti ritratti al femminile di Casa Boncompagni

Il nuovo percorso tematico del Museo Boncompagni Ludovisi, dedicato al gioiello nell’arte, comincia con i ritratti di Alice Blanceflor Bildt Boncompagni Ludovisi (1925) e Alexandra Keiller (1890 ca.) eseguiti rispettivamente da Philip de Lászlo e Christian Meyer Ross. I due dipinti sono un perfetto esempio di come l’arte figurativa possa usare il gioiello come simbolo pregno di significato, che spiega l’esistenza stessa delle due opere d’arte, rivelando la natura romantica e matrimoniale delle committenze, e manifesta la storia e l’identità delle persone ritratte.

Pledges of love in the elegant female portraits of Casa Boncompagni

The new thematic trail of the Museo Boncompagni Ludovisi centered on the jewel in art starts with the portraits of Alice Blanceflor Bildt Boncompagni Ludovisi (1925) by Philip de László and of Alexandra Keiller (1890 ca.) by Christian Meyer Ross. The two paintings are a perfect example of how figurative art can use the jewel as a highly meaningful symbol, that explains the very existence of the two works of art – signaling the romantic and nuptial nature of the commissions – and manifests the stories and identities of the sitters.

Matilde Amaturo
La bellezza dell’intelligenza. Un nuovo allestimento tra restauri e acquisizioni

Il Museo Boncompagni Ludovisi, dedicato alle Arti decorative e alla Moda dei secc. XIX e XX, fin dalla sua apertura vanta tra le sue collezioni la donazione (avvenuta nel 1996) del guardaroba di Palma Bucarelli, figura iconica che ha contribuito in modo determinante a segnare il rinnovamento dell’arte moderna e contemporanea in Italia a partire dagli anni Cinquanta del Novecento. Nel 2022 la Direzioni Musei della città di Roma ha effettuato un acquisto di quattro gioielli di famosi autori, scultori degli anni sessanta-settanta, Umberto Mastroianni, Gastone Novelli, Lorenzo Guerrini, e contemporaneamente ha promosso il restauro di più di venti abiti di grandi etichette sartoriali del guardaroba di Palma. La sinergia di queste attività di valorizzazione si sono concretizzate in un nuovo percorso espositivo che coniuga arte e moda all’insegna dell’intelligenza creativa di una donna che si impose nel mondo della cultura al di là del suo fascino esteriore.

The beauty of intelligence. A new musem set-up between restorations and acquisitions

The Boncompagni Ludovisi Museum, is dedicated to the Decorative Arts and Fashion of the 19th and 20th centuries. Since its opening, the Museum has boasted among its collections the donation (which took place in 1996) of the wardrobe of Palma Bucarelli, an iconic figure who was instrumental in marking the renewal of modern and contemporary art in Italy since the 1950s. In 2022, the Museums Directorate of the City of Rome purchased four pieces of jewelry by three famous sculptors of the 1960s-1970s, Umberto Mastroianni, Gastone Novelli, and Lorenzo Guerrini. Simultaneously with the acquisition of new jewels, the Museums Directorate of the City of Rome promoted the restoration of more than twenty dresses of leading sartorial labels from Palma’s wardrobe. The synergy of these enhancement activities has resulted in a new exhibition itinerary that combines art and fashion under the banner of the creative intelligence of a woman who made a name for herself in the world of culture beyond her outward appeal.

Elisa Ciafrei
Il gioiello d’artista, collezioni storiche e nuove acquisizioni al Museo Boncompagni Ludovisi

Grazie all’ acquisizione di nuovi gioielli appartenuti a Palma Bucarelli, si è colta l’occasione per una riflessione sulla collezione di gioielli d’artista esposti al Museo Boncompagni Ludovisi di Roma. Gli artisti, le opere e le tecniche di realizzazione.

The artist jewelry, historic collections and new acquisitions at Museo Boncompagni Ludovisi

An excursus among the artistic jewelry collection showed at Museo Boncompagni Ludovisi in Rome, thanks to the acquisition of new jewelry belonged to Palma Bucarelli. Artists, artworks and execution techniques.