Editoriale

di Enrico Colle e Maria Concetta Di Natale

Il numero 27 di OADI Rivista, che segna il quattordicesimo anno di pubblicazione, si apre con un saggio di Vittorio Ugo Vicari sulle vesti, sulle acconciature e sugli ornamenti della scultura in marmo del “Rinascimento” siciliano, partecipi delle principali istanze culturali del periodo. Mauro Bassi studia Palazzo Zurla De Poli a Crema, mostrandone la singolarità nei confronti delle altre ville coeve del territorio lombardo. Sofia Laurenti analizza l’inedito inventario del 1644 dei beni del Cardinale Antonio Barberini nel Palazzo alle Quattro Fontane, ricostruendo così l’aspetto delle stanze ed il ruolo degli arredi del Palazzo. Maria Reginella prende in esame i vasi in maiolica di produzione siciliana tra XVII e XVIII secolo provenienti dalla collezione di Giacomo Spadaro, oggi al Museo Diocesano di Palermo. L’argentiere Giovanni Paolo Zappati, attivo nella Roma del XVIII secolo, e i suoi rapporti con la committenza portoghese sono l’argomento del saggio di Teresa Leonor M. Vale. Lisa Sciortino studia un’inedita Addolorata dipinta su ardesia, che potrebbe essere parte di una serie di cinque esemplari coevi custoditi presso la Chiesa del Santo Sepolcro di Gesù Cristo di Bagheria. Fabio Francesco Grippaldi prende in esame la figura dell’argentiere acese Paolo Rossi e la sua produzione, caratterizzata dalla coesistenza di elementi stilisticamente diversi, tra Rococò e Neoclassicismo. Elisa Emaldi approfondisce le caratteristiche della cosiddetta “Corazza di Teodorico”, contraddistinta dall’impiego virtuosistico di smalti cloisonné. Elvira D’Amico propone lo studio di un’inedita pianeta in corallo prodotta dalla scuola professionale “Regina Margherita” Di Roma. Chiude il numero un gruppo di tre articoli legati alla splendida realtà del Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX di Roma, con il quale l’Osservatorio per le Arti Decorative in Italia collabora proficuamente ormai da anni. Il primo, di Flora Ferrara, analizza i gioielli presenti in due ritratti realizzati da Philip de Lászlo e Christian Meyer Ross esposti nel nuovo percorso tematico del Museo dedicato al gioiello nell’arte. Il secondo, della Direttrice Matilde Amaturo, descrive le coordinate museologiche fondamentali del nuovo percorso, che ruota intorno alla figura di Palma Bucarelli, icona di stile ed eleganza dell’Italia del Novecento. Infine, Elisa Ciafrei studia i gioielli d’artista appartenuti alla stessa Bucarelli, oggi centrali nel contesto del nuovo percorso espositivo.